Clandestini: e l'Europa?Videointervista VIDEOSAT2000 - puntata n.76 del 04.05.2009
Il caso Pinar, la nave di disperati clandestini rifiutata da Malta e accolta, in un impeto di generosità, dall'Italia dopo inutili trattative, è ancora nell’aria e oggetto di discussioni e pensieri, soprattutto sulla mancanza di direttive europee di interesse comune. Intanto, dal 26 aprile sono usciti i detenuti nel CIE di Lampedusa. Perché anche al Senato, dopo la Camera, il Pd e alcuni tiratori scelti della maggioranza hanno respinto l’articolo che chiedeva il prolungamento dei tempi di permanenza nei CIE fino a 6 mesi. Due mesi, si dice, non bastano per identificare tutti e, comunque, dal 2010 tutta l’Europa permetterà di trattenere i clandestini nei centri fino a 18 mesi. Dunque, Maroni e tutta la Lega insistono: si è blindata la norma nel ddl sulla sicurezza, questa settimana in discussione alla Camera, e che dovrebbe essere convertito in legge entro due mesi.
Ne parliamo con Giovanni Russo Spena, candidato al Parlamento Europeo per Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, già senatore di PRC nell’ultima legislatura. Giurista, fondatore del MPL (movimento politico dei lavoratori) e del PDUP (Partito di unità proletaria), è segretario di Democrazia Proletaria. E’ stato membro della commissione parlamentare antimafia e con LUIGI RAMPONI, senatore PdL, componente della Commissione Difesa e della Commissione consultiva per la concessione di ricompense al valore e al merito civile. Generale dell’Esercito, è stato tra l’altro Comandante generale della Guardia di Finanza e direttore del SISMI. Plurimedagliato, è in politica dal 1994.
G8, Coppito: un inizio travagliato diventato un successoComunicato Stampa dalla Caserma Guardia di Finanza di Coppito
Roma, 09 LUG (Velino) - "Non avrei mai immaginato, quando mi prodigavo per la costruzione della caserma della scuola sottoufficiali della Guardia di finanza a Coppito, che io e i miei collaboratori stavamo lavorando per il G8". Con queste parole Luigi Ramponi, membro della commissione Difesa del Senato e gia' comandante della Gdf e direttore dell'Aise (allora Sismi), ha commentato al VELINO il fatto che il quartier generale dei lavori del G8 all'Aquila si tiene nella caserma di Coppito. Il motto all'entrata dellla struttura, che e' anche quello del Corpo, e' "Nec recisa recedit" (Neanche spezzata recede) ed e' estremamente adatto alla caserma, in base a quanto ha raccontato Ramponi.
"All'epoca in cui assunsi il comando della Guardia di finanza, i lavori della struttura erano fermi per diversi motivi - ha spiegato il senatore -. Mancavano i fondi per i lavori, nel sottosuolo erano stati trovati i resti di abitazioni del paleolitico con il conseguente alt dei beni culturali, e cerano ostacoli da parte di persone al di fuori dalla Gdf che avevano interessi nella costruzione della scuola. Il primo problema - ha proseguito Ramponi l'ho risolto riuscendo a ottenere risorse dall'allora ministro dei Lavori pubblici, Enrico ferri. Pero' non erano molti e io e i miei collaboratori decidemmo di concentrare i fondi per costruire le strutture fondamentali per gestire un corso sottoufficiali e non i due previsti".
"La soluzione al secondo problema - ha aggiunto Ramponi - e' stata una variazione al progetto. A questo proposito la caserma fu costruita su colonne (pilotis) che consentivano da una parte di conservare e proteggere i ritrovamenti e dall'altra di proseguire i lavori. Per quanto riguarda le ingerenze esterne, infine, ci siamo avvalsi di un funzionario pubblico che aveva pero' esperienza specifica delle problematiche legate allo sblocco del progetto. Era una persona di grande integrita' che ci fece adottare alcune iniziative per garantire la rapida conclusione dei lavori, nel rispetto delle regole ed evitando sprechi. In questo modo, dopo poco tempo dall'inizio dei lavori si pote' tenere il primo corso sottoufficiali della Guarda di finanza a Coppito".
"Oggi - ha concluso Ramponi -, con i miei collaboratori di allora ho avuto modo di esprimere reciprocamente soddisfazione per aver avviato e concluso i lavorio in tempi decenti e ho anche l'orgoglio di constatare che la struttura in un frangente cosi' drammatico come e' stato il terremoto ha retto bene e ha costituito un pilastro fondamentale per la ripresa della vita, per i soccorsi e per gli interventi dello stato. Certo, come ho detto prima, non avremmo mai immaginato che stavamo lavoravamo per ospitare il G8". (fbu)
092013 LUG 09 NNNN